Bastano pochi istanti per passare da giocatore rivelazione dell'Italia "operaia" a capro espiatorio, ricoperto di insulti. Il calcio al tempo dei social, con la sua isterica e superficiale leggerezza, vive di stereotipi.
"La donna è mobile qual piuma al vento, muta d'accento e di pensiero" cantava il Duca di Mantova nel Rigoletto. Allo stesso modo, la stessa platea che ha scoperto recentemente Graziano Pellè, la sua abnegazione ed il suo gioco di sponda, adesso lo riempie di insulti perché non ha rispetto.
Gli insulti a Pellè e Zaza seguono diverse correnti di pensiero:
1 - Ah questi calciatori sbruffoni, viziati e ricoperti di milioni che non prendono le cose sul serio
Lo stipendio dei calciatori è un alibi universale...
2 - Pellè non è nessuno, non può prendere in giro Neuer
Il portiere Ivkovic in Napoli-Sporting sfidò Maradona "se ti paro il rigore mi dai 100 dollari" (e parò il rigore): era anche lì un sacrilegio, una mancanza di rispetto gravissima?
3 - I rigori si possono sbagliare, ma Pellè non sarà mai un campione vero di umiltà come Baggio e Baresi
Tutte e tre le teorie portano ad un'unica risposta: noi italiani siamo un popolo di ipocriti.
I calci di rigore sono un gioco mentale tra chi calcia e il portiere: i saltelli di Neuer (o in passato i balletti di Grobbelaar o Dudek) fanno parte di questo meccanismo messo in pratica per scaricare la tensione sull'avversario.
Pellè si è presentato sul dischetto da sfavorito contro un portiere fuoriclasse. Tipicamente, in questa posizione la prassi prevede un tiro di potenza laterale, non troppo angolato per paura di sbagliare. Se il portiere sceglie il lato giusto para, 50%-50%. Pellè ha voluto aggiungere una variabile, il suo gesto è un'auto-segnalazione di estro: "non sono uno dei tanti anonimi, io ho il coraggio di farti anche il cucchiaio".
Graziano Pellè ha avuto il coraggio di provare a scrivere la storia, Neuer non ci è cascato ed ha vinto.
Io sto con Pellè, io sto con l'estro. Io sto con chi ha il coraggio, anche nella sconfitta.
Chiudo l'articolo con un video degli Europei Under-21 del 2007. Italia-Portogallo, in palio la qualificazione alle Olimpiadi. Pellè dal dischetto fa il cucchiaio, segna e l'Italia si qualifica a Pechino 2008. Dove eravate nascosti quel giorno, voi difensori del rispetto e dell'umiltà?
Gli insulti a Pellè e Zaza seguono diverse correnti di pensiero:
1 - Ah questi calciatori sbruffoni, viziati e ricoperti di milioni che non prendono le cose sul serio
Lo stipendio dei calciatori è un alibi universale...
2 - Pellè non è nessuno, non può prendere in giro Neuer
Il portiere Ivkovic in Napoli-Sporting sfidò Maradona "se ti paro il rigore mi dai 100 dollari" (e parò il rigore): era anche lì un sacrilegio, una mancanza di rispetto gravissima?
3 - I rigori si possono sbagliare, ma Pellè non sarà mai un campione vero di umiltà come Baggio e Baresi
I calci di rigore sono un gioco mentale tra chi calcia e il portiere: i saltelli di Neuer (o in passato i balletti di Grobbelaar o Dudek) fanno parte di questo meccanismo messo in pratica per scaricare la tensione sull'avversario.
Pellè si è presentato sul dischetto da sfavorito contro un portiere fuoriclasse. Tipicamente, in questa posizione la prassi prevede un tiro di potenza laterale, non troppo angolato per paura di sbagliare. Se il portiere sceglie il lato giusto para, 50%-50%. Pellè ha voluto aggiungere una variabile, il suo gesto è un'auto-segnalazione di estro: "non sono uno dei tanti anonimi, io ho il coraggio di farti anche il cucchiaio".
Graziano Pellè ha avuto il coraggio di provare a scrivere la storia, Neuer non ci è cascato ed ha vinto.
Io sto con Pellè, io sto con l'estro. Io sto con chi ha il coraggio, anche nella sconfitta.
Chiudo l'articolo con un video degli Europei Under-21 del 2007. Italia-Portogallo, in palio la qualificazione alle Olimpiadi. Pellè dal dischetto fa il cucchiaio, segna e l'Italia si qualifica a Pechino 2008. Dove eravate nascosti quel giorno, voi difensori del rispetto e dell'umiltà?