mercoledì 10 luglio 2013

Lotito e il calcio delle multiproprietà

Il resoconto del Consiglio Federale FIGC tenutosi nella giornata di ieri recita:
Modifiche regolamentari
In tema di controllo societario, è stata approvata la modifica dell’art. 16 bis comma 4 delle NOIF di cui si riporta il nuovo testo: “Non si dà luogo alle sanzioni di cui al comma 3, qualora il controllo derivi da successione mortis causa a titolo universale o particolare, o da altri fatti non riconducibili alla volontà dei soggetti interessati. Qualora sopravvengano, per i suddetti motivi, situazioni tali da determinare in capo al medesimo soggetto situazioni di controllo diretto o indiretto in società della medesima categoria, i soggetti interessati dovranno darne immediata comunicazione alla FIGC e porvi termine entro i 30 giorni successivi”.
La modifica dell'articolo 16 sostanzialmente regolarizza la posizione di Claudio Lotito, attualmente presidente della Lazio e comproprietario della Salernitana: con le nuove norme, l'incompatibilità della multiproprietà in capo all'imprenditore romano decade fino al giorno in cui le due squadre non si troveranno nelle medesima categoria. L'illecito si verificherebbe solo in quel momento, così la Salernitana -come ampiamente prevedibile- non dovrà cercare nessun nuovo azionista fino ad una storica terza promozione in Serie A.
Nonostante il veto posto da Macalli alla presenza in Lega Pro di squadre satelliti di club di Serie A, il nuovo articolo 16 permette una scalata nei campionati professionistici italiani da parte di squadre-B, a condizione che l'acquisizione societaria sia avvenuta nei tornei dilettantistici.

START-UP PER LA RINASCITA CALCISTICA - Secondo Lotito questa soluzione "potrà consentire a tante squadre di avere l'opportunità di rinascere ad una nuova vita che era stata perduta". Tale norma infatti ben si presta alla risalita di squadre storiche in difficoltà, come ad esempio la Triestina, che l'anno prossimo si troverà a giocare il secondo campionato consecutivo nell'Eccellenza friulana: Zamparini (presidente del Palermo) ha investito 250mila euro per sponsorizzazione e "collaborazione tecnica", manifestando in più occasioni la volontà di acquisire il club alabardato. In tal caso, la Triestina potrebbe essere traghettata da Zamparini fino al ritorno in Serie B (assumendo nessuna promozione/retrocessione per i rosanero), quando il celebre mangia-allenatori dovrebbe definitivamente scegliere la Sicilia e Trieste. In fin dei conti tutto ciò non è nient'altro che una start-up pallonara basata sul know-how societario e sulla valorizzazione dei giovani della squadra di livello più alto.

L'ANELLO MANCANTE TRA PRIMAVERA E PROFESSIONISMO - A proposito di giovani e di Palermo, tocca ricordare che la nuova formula del campionato Primavera non includerà le squadre di Serie B: per i club di cadetteria che puntano fortemente sul vivaio (basti pensare ad Empoli e Brescia) è un ulteriore ostacolo nel percorso di formazione dei loro giovani talenti e, di conseguenza, una minaccia per la sopravvivenza delle società stesse. Una soluzione al declassamento subito nei tornei giovanili potrebbe essere proprio una partnership con un club di Serie D, che in caso di promozione di ritroverebbe a militare fin dall'anno prossimo in una terza serie competitiva e probante per i giovani calciatori.

N.B. Gli scenari indicati sono prospettive da fantacalcio


Giuseppe Brigante

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