martedì 3 maggio 2016

Leicester mania: una questione di coerenza



Questo non sarà l’ennesimo articolo di glorificazione per il miracolo del Leicester.
La storia delle Foxes che hanno vinto il titolo contro ogni pronostico ha coinvolto tutto il mondo, riavvicinandoci alla bellezza del calcio e va tenuta a mente.
La ribalta del Leicester ha il merito (e la colpa) di aver invaso il mondo dello storytelling calcistico, attirando una valanga di speculazione sulla retorica di Davide contro Golia, sull'umiltà del condottiero Ranieri, sulla parabola di Vardy dai dilettanti alla gloria e sull'elogio incoerente del calcio di provincia.

Piuttosto che aggiungere ancora un racconto di questa bellissima storia, Invasore di Campo si limita a sottolineare quanto sia importante ricordare l’impresa del Leicester per difendere la bellezza del calcio, perché le azioni parlano più forte delle parole.

Quindi ricordiamoci di questo Leicester e di come ci siamo fatti trascinare dalla sua poesia.
Ricordiamoci del Leicester ogni volta che viene proposta una Superlega Europea chiusa ai club blasonati
Ricordiamoci del Leicester ogni volta che si parla di quanto sia deleterio (?!?) il Carpi in Serie A
Ricordiamoci del Leicester ogni volta che le ragioni del business offuscano quelle del campo 
Ricordiamoci del Leicester ogni volta che ci si lamenta di un Bate Borisov campione di Bielorussia in Champions*, quando invece un più forte Milan 7° in Italia “sarebbe più competitivo”
*ma poi quando lo stesso Bate Borisov batte una corazzata diventa d’incanto tutto giusto e bellissimo
Ricordiamoci del Leicester ogni volta che si gioca una Coppa Italia costruita ad uso e consumo delle grandi
Ricordiamoci del Leicester ogni volta che una big asfalta una provinciale. Perché un sistema in cui alle realtà con un bacino d’utenza ristretto vengono lasciate le briciole impedisce ad ogni Empoli di diventare un piccolo Leicester


¡Viva el fútbol!

1 commento:

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