giovedì 17 aprile 2014

C'ERANO UNA VOLTA I PADRONI DEL SUDAMERICA - In tutta la sua storia, solo 7 volte la Copa Libertadores è sfuggita al dominio di Argentina, Brasile e Uruguay, le tre potenze del calcio sudamericano. Negli ultimi tempi l'oligarchia sembra però essersi spezzata: l'ultimo decennio ha regalato le imprese tattiche e vincenti dell'Once Caldas e della LDU Quito, regine delle montagne colobiane ed ecuadoregne, ma anche le finali raggiunte dai messicani del Chivas e, nell'ultima edizione, dai paraguayani dell'Olimpia Asunción.
Oggi il Brasile, a due mesi dal mondiale casalingo, ha lasciato ai gironi tre squadre su sei; l'Argentina acciaccata perde il Newell's e soffre con il San Lorenzo di Papa Francesco, salvo grazie alla classifica avulsa sugli esordienti ecuadoregni dell'Indipendiente del Valle. In continua ascesa il Messico, monopolista in Centro-Nord America, che porta entrambe le squadre presenti ai gironi tra le top 16 del Sudamerica. Il risultato più sorprendente è l'exploit della Bolivia: storicamente leoni tra le alture locali e squadre cuscinetto in trasferta, i boliviani sono da sempre considerati l'ultima ruota del carro del Sudamerica. Stavolta la Bolivia porta due club tra i migliori 16 del continente: l'ultima volta nel 1997, quando però il format della coppa prevedeva gironi eliminatori su base territoriale (quindi, per le boliviane, le trasferte si limitavano al Paraguay). Come da tradizione, il The Strongest ha monetizzato i 4000 metri di La Paz, strappando all'estero un solo decisivo punto. La novità è il Club Bolivar, capace di vincere anche lontano dalle alture: primo posto davanti ai messicani del León, a casa va il blasonato Flamengo.
Agli ottavi il The Strongest ha pescato il Defensor (9° nel campionato uruguayano), mentre il Bolivar aspetta la gara di ritorno in casa contro il León, dopo aver pareggiato 2-2 in Messico la scorsa notte. La favola della Bolivia potrebbe non essere ancora finita.

LOS CALLEJONES, DUE FRATELLI IN MAGLIA AZZURRA - Il gol decisivo per il Bolivar l'ha segnato Callejón, ala ex-Real Madrid arrivata in estate. Notate qualche somiglianza? Si tratta di Juan Miguel "Juanmi" Callejón, il fratello gemello di José Maria, attaccante del Napoli. I due gemelli giocano insieme nella cantera del Real Madrid, Juanmi faceva gli assist e José i gol. Il 2008 è l'anno della separazione: il Callejón "napoletano" va all'Espanyol e colleziona estimatori nella Liga (per poi essere riacquistato dal Real), Callejón "l'altro" invece non trova spazio a Maiorca ed inizia a girovagare tra Spagna e Grecia. Nello scorso luglio, mentre José Maria tratta con il Napoli, Juanmi lascia la Grecia e sceglie di ripartire dalla Bolivia. L'adattamento ai 4000 metri di La Paz è difficile, ma Juanmi fa valere la sua esperienza europea in Sudamerica: 3 gol nelle 6 partite del girone di Libertadores per il piccoletto spagnolo, tra cui la zuccata che vale il 2-1 decisivo per il primo posto nel girone. Due continenti, due annate quasi parallele per i due gemelli, con un finale diverso: al Napoli di José Maria in Champions è mancato solo un gol, proprio quel gol che Juanmi ha regalato al suo Bolivar in Libertadores. Quando il gemello scarso diventa conquistador.


Giuseppe Brigante

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