venerdì 10 maggio 2013

E' morto il re, evviva il re!

Tutto il mondo sapeva che, a 72 anni di età e 26 di Manchester United, prima o poi avrebbe deciso di smettere. Tutto il mondo sapeva come il titolo stravinto quest'anno rappresentasse Ferguson l'occasione per farsi da parte vincendo.
Eppure l'ufficialità del ritiro ha lasciato tutto il mondo del calcio di stucco, come se nessuno, dopo 26 anni e 38 trofei, si aspettasse di vedere il Manchester United e Ferguson divisi.

Sir Alex Ferguson è diventato l'allenatore più vincente della storia del calcio senza inventare modi balzani ed innovativi di intendere a calcio, nè spendere capitali astronomici tutti gli anni: è bastato un "semplice" 4-4-2 ben applicato, ma soprattutto la capacità di costruire una squadra da un manipolo di ragazzi.
Alla stagione 1995-96 il Manchester United si presenta con una formazione con soli 24 anni di età media, in cui Cantona veniva affiancato da giovani talenti emergenti come i 20enni Beckham e Gary Neville ed i 21enni Giggs e Scholes.
In onda sulla BBC, nel post-partita della prima gara (persa 3-1 contro l'Aston Villa), l'ex-bandiera del Liverpool Alan Hansen rivolge a Ferguson una storica frase: "Non vincerai mai niente con i ragazzini". Quell'anno il Manchester United mette in bacheca Premier League, FA Cup e Supercoppa.
Inutile ricordare il prosieguo della carriera di quei 4 ragazzini: se oggi ne parliamo come di fenomeni, gran parte del merito va al lavoro dell'Istituto Ferguson di Formazione Umana e Calcistica.


IL SUCCESSORE: David Moyes

"Ho avuto contatti con Moyes già nel 1998, quando gli ho offerto il ruolo di assistente. Quando si discuteva dei candidati, abbiamo deciso all'unanimità per lui" (Ferguson)

Il Manchester United ha scelto di affidarsi per i prossimi sei anni al successore naturale di Ferguson: scozzese, di notevole spessore morale, reduce da 11 anni di fedeltà all'Everton, capace di rischiare esperimenti in campo ed abile a scovare talenti nelle serie minori...ma soprattutto uno dei più bravi in circolazione: sono tutti campioni a schierare figurine sul campo con un proprietario dal portafogli aperto, mentre davvero pochi sono capaci di arrivare in alto con la pianificazione ed un budget ristretto.
Dopo aver dimostrato di essere il miglior guidatore di Fiat Panda di tutta l'Inghilterra, Moyes è chiamato a confermarsi vincente alla guida di una Ferrari: a Manchester avrà una squadra piena zeppa di stelle e gli occhi di tutto il mondo addosso, in una piazza che non si accontenta di essere la "più bella tra le perdenti", ma coltiva la legittima ambizione fare incetta di trofei in campo nazionale ed europeo fin da subito.
E' proprio qui che viene a galla il punto debole del nuovo allenatore dello United, l'esperienza: David Moyes saprà reggere alle pressioni e tenere compatto un gruppo orfano del suo punto di riferimento?

Evviva il re Moyes...ma che vada bene o male, da oggi per il Manchester United si è chiuso un ciclo: non sarà più la stessa cosa senza Sir Alex.


Giuseppe Brigante

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